All’interno di un impianto di sicurezza, i sensori volumetrici costituiscono gli “occhi” dell’antifurto: si tratta quindi di dispositivi importantissimi, grazie ai quali avviene l’invio di segnale elettrici alla centrale riguardo i movimenti, di un ladro o di un malintenzionato, che si verificano nella zona sottoposta al controllo. Sul mercato dei prodotti per la sicurezza, si possono trovare diversi tipi di sensori volumetrici: in questo contesto, optare per un sensore o per l’altro dipende dalle diverse esigenze delle persone e dal livello di sicurezza che si intende ottenere. Vediamo insieme le caratteristiche e le funzionalità dei sensori volumetrici, puntando l’attenzione sugli eventuali pericoli che questi apparecchi sono in grado di sventare.
I sensori volumetrici, come specificato sopra, rappresentano delle parti fondamentali all’interno di un impianto di allarme, che siano con o senza fili. Parliamo di dispositivi grazie ai quali si possono individuare i movimenti che avvengono all’interno di determinate aree, in poche parole è grazie a loro che si può mettere in fuga un ladro. Come è ovvio, i sensori volumetrici per ambiente interno hanno il dovere di rilevare la presenza di qualcuno soltanto dopo che quest’ultimo si è introdotto nell’abitazione: su quest’ultimo aspetto, spesso si creano polemiche e disaccordi, in quanto, tendenzialmente ed in linea teorica, un impianto di allarme dovrebbe tenere i malviventi ben lontani dalla casa.
C’è da dire che oggigiorno i ladri sono sempre più furbi, e spesso e volentieri riescono senza fatica a manomettere le porte blindate e le inferriate, a sabotare i contatti magnetici e le barriere perimetrali. Pertanto i sensori volumetrici per ambiante interno sono senza dubbio una valida difesa. Inoltre, questi sensori possono impiegare dai 7 ai 30 secondi per rilevare la presenza di un ospite indesiderato ed inviare l’allarme tempestivamente alla centrale. Per quanto riguarda i sensori ad infrarosso passivo, il loro funzionamento si basa sulla quantità di calore ed energia che qualsiasi corpo sprigiona; l’emissione di tali radiazioni viene colta dai sensori PIR (Passive Infra Red): perciò, in caso di smisurata variazione, scatta l’allarme. Parliamo di prodotti intelligenti, progettati per comprendere la diversità tra gli spostamenti di un corpo umano rispetto a quelli creati dalle vibrazioni presenti nell’area o magari dal vento.
Ancor più funzionali ed affidabili sono i sensori che sfruttano la doppia tecnologia, ossia la PIR e quella a microonda, sicuramente più precisi, notevolmente sensibili e meno avvezzi ai falsi allarmi. Generalmente, i prezzi dei sensori volumetrici per ambiente interno sono sostanzialmente bassi: si tratta di dispositivi semplici e veloci da installare, forniti anche delle funzione denominata “Pet friendly” che consente di differenziare il movimento di un animale d’affezione rispetto a quello di una persona.
I sensori specifici per ambiente esterno, utili anche per il controllo di aree alquanto vaste, sono sicuramente più costosi, in quanto prevedono delle specifiche funzioni di antisabotaggio e vengono realizzati con un materiale resistente agli agenti atmosferici come pioggia, neve, grandine, nebbia e forte vento. I sensori volumetrici via cavo vengono alimentati tramite l’elettricità, mentre quelli wireless (senza fili) tramite delle batterie a basso consumo energetico.
9 Ottobre 2018 at 08:31
è vero che ai sensori volumetrici da interno è meglio abbinare quelli perimetrici da esterno?